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09/11/2019 icon-date-dark
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SAN TIZIANO, IL SANTO DEL FIUME LIVENZA

Si vuole raccontare e ricordare le vicende che 1400 anni fa accaddero nelle valli e lagune veneziane dove la presenza di San Tiziano fu di conforto e sostegno , una storia, ed una vita operosa e significativa fino al renderla leggendaria alle generazioni future.

Secondo la tradizione, San Tiziano, ricco di virtù e meriti, circondato dalla fama di taumaturgo, morì nell’anno circa 632 d. C. il 16 gennaio.
Fu deposto in sepolcro distinto presso la chiesa della sua città, dove il popolo accorse subito numeroso a venerarlo come santo, riconoscendone i grandissimi meriti acquistati in vita e testimoniando i molti miracoli che si ottenevano per sua intercessione. Gli eracleani dal canto loro non tardarono a rivendicare le reliquie, ma invano per la strenua opposizione degli opitergini.
Concittadini e parenti di San Tiziano, venuti un giorno a Oderzo da Eraclea col pretesto di visitarne il sepolcro, calata la notte, trafugarono il suo corpo, lo misero in una barca ormeggiata nelle acque del fiume Monticano e cercarono di fuggire per raggiungere il fiume Livenza. Gli opitergini, accortisi ben presto dell’accaduto, si diedero ad inseguire i rapinatori e li raggiunsero nelle vicinanze del castello di Motta, dove il Monticano confluisce nel Livenza. Da qui inizia la leggenda…
Ecco dunque Sulle sponde dunque del Livenza,opitergini ed eracleani si trovarono gli uni contro gli altri armati. Quando già stavano per azzuffarsi, comparve loro un vecchio misterioso che li esortò a non ricorrere alla violenza ma a lasciare piuttosto il corpo del Santo nella barca, pregando Dio affinché indicasse dove voleva che fosse portato. Poi, il vecchio disparve. La barca allora, con meraviglia di tutti, cominciò a risalire il Livenza fino ad una località detta Settimo (Portobuffolè) dove si fermò, incominciando qui il fiume ad essere poco navigabile. Il corpo fu allora deposto sulla sponda del fiume e quindi caricato su un carro trinato da buoi, avendo in animo gli opitergini di riporre il Santo nella loro città. Ma i buoi non riuscivano a smuovere il carro.
Riapparve il vecchio misterioso che esortò tutti a pregare ancora il Signore, perché facesse conoscere il suo divino oracolo.
Dopo un digiuno di tre giorni, una buona vedova del luogo fu mossa da una divina rivelazione ad attaccare a un carro la mucca ed il vitello che possedeva, poi a collocarvi sopra il corpo di San Tiziano e lasciare quindi che i due animali trainassero il carro per la strada voluta dal Signore. Fu così che quegli animali, fra lo stupore, le preghiere e le ovazioni della gente che intanto accorreva sempre più numerosa ad accompagnare il Santo, si diressero verso le amene colline dove sorgeva Ceneda.
Secondo la leggenda, alle porte della città San Tiziano compì un grande miracolo, risanando all’improvviso una giovane donna da molto tempo gravemente ammalata.
In suo onore esistono chiese, oratori, capitelli un po’ ovunque,anche nel Borgo rurale di Ca’ Corniani, quindi non solo nella nostra Diocesi di Vittorio Veneto che si spinge fino al Comune di Caorle ,quindi anche in quella di Venezia, Treviso e Belluno.

Organizzatore: PRO LOCO CAORLE

Programma evento

Sabato 9 novembre ritrovo presso il piazzale della chiesa di Ca’ Corniani alle ore 18:00 . strada Francesconi 7, intersezione con strada nuova al n° 85 .

Dopo una presentazione del territorio ora agrario ma originariamente lagunare e vallivo come lo era al tempo della vicenda legata alla vita ed alle opere di San Tiziano diventate leggenda in alcune fasi, si proseguirà tra i portici i campi che segnano il vecchio borgo rurale di Ca’ Corniani , che rappresenta una classica architettura rurale veneta. tra le case, magazzini e fabbricati agricoli si raggiungerà il capitello di San Tiziano che si trova a pochi metri dagli argini del fiume Livenza , eretto qualche decennio fa per celebrare il legame le origini di San Tiziano con le valli , laguna veneziana ed il fiume Livenza . Storie e vicende purtroppo unite da povertà e sacrifici ma ricche di umanità e fede. Le tappe prevederanno una visita alla storica cantina e all’osteria ( dove in forma facoltativa si potrà cenare assistendo ad una piccola rappresentazione sulla vita agraria).

Possibilità di cena con menù di S. Martino presso l’Osteria Cà Corniani.

Menù:

Salame cotto su fonduta di mais

Petto d’anatra affumicato con funghi chiodini

Pappardelle all’anatra – Risotto con fegatini

Anatra in umido con polenta e verdure di stagione

Dolce. Quadretto autunnali

Acqua – vino  – caffè

 

Per chi volesse al pomeriggio sarà possibile in forma libera (con info sul posto) percorrere le piste ciclabili che portano ai siti di tre opere di architettura contemporanea immerse nella campagna.

Download programma

Quota di partecipazione

Prezzo 5 Euro per l’escursione e piccola degustazione finale

Informazioni e prenotazioni: prolococaorle.ve@gmail.com – Tel. 0421/83233 – Cell. 3483620588

Cena facoltativa su prenotazione al prezzo di 30 euro. Tel. 0421/210004 – 328/7344715

Tipologia di evento

  • ico-disabili
    Cena a Tema
  • ico-cibo
    Stand enogastronomici e prodotti tipici
  • ico-visite
    Visite guidate

Info e prenotazioni

Se desideri ulteriori informazioni contatta l’ente organizzatore ai seguenti recapiti oppure compila e invia il modulo che trovi qui sotto.

PRO LOCO CAORLE prolococaorle.ve@gmail.com 042183233

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