CIACOLE DA VARDARE
Fare filò con mestieri, misteri, anguane, salbanei e altro.
Nella civiltà contadina di un tempo il filò era un momento speciale, magico, e per questo era molto atteso da tutti, grandi e piccini. Una vera e propria “biblioteca” degli analfabeti, dove si apprendeva, si tramandava, si pregava, si chiacchierava, dove, lavoricchiando, giocando e “smorosando”, ci si divertiva e ci si spaventava.
Nei filò la regina era la “parola”, ora sacra e ora profana, ora allegra e ora tragica o drammatica, ma anche rispettosa o irriverente-licenziosa, la parola che si accompagnava ad una gestualità evocativa per condensare in un termine, in un’espressione proverbiale la concezione del mondo.
La durezza della vita in quei tempi di estrema povertà e stratificazione sociale, il permanere e l’accentuarsi dell’eterno conflitto tra sacro e profano, trovava conforto e speranze nelle storie, raccontate o chiacchierate, poetate e sceneggiate.
Storie popolari dove accadevano cose straordinarie sia pure calate nella realtà conosciuta, racconti fantastici per creare meraviglia, stupore, paura, riverenza, rispetto, speranze, avvertenze/ammonimenti, per trasmettere una morale, una tradizione.
In fin dei conti, nei filò trovavano spazio “parole” in grado di dare all’uomo di allora formule e doni magici che gli consentivano di sopportare o superare la miseria del vivere quotidiano; del resto, l’uomo ha sempre vissuto al confine con l’ignoto, popolato dal mistero e da esseri particolari, spiriti e demoni sempre in agguato, ma anche da santi ed angeli pronti ad aiutare, a proteggere.
Quel mondo parallelo, popolato da folletti, salbaneo (o salbanelo, o sanguaneo), streghe malefiche, fate generose, anguane, orchi, spiriti, fantasmi e demoni, ma anche da angeli e santi, un mondo che non era sigillato e inaccessibile, bensì aveva dei “varchi” che consentivano a quegli esseri di mescolarsi tra la gente, di prenderne le sembianze, di strappare loro promesse, di creare malefici, sventure, incantesimi, oppure di soccorrerli ed aiutarli al momento del bisogno estremo.
La tradizione popolare deve molto a queste storie, perchè, nel bene e nel male, hanno temprato un popolo, ha dato loro forza, speranza, capacità di discernimento tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra conveniente e sconveniente.
Programma evento
Inizio spettacolo alle ore 20:00 presso Teratro Parrocchiale in Via San Bartolomeo 2.
Quota di partecipazione
L’ingresso a pagamento per i soli adulti a 5,00 €
Per info e prenotazioni: prolocofara@yahoo.it
In ottemperanza delle normative anti-Covid 19 il giorno dell’evento i partecipanti dovranno essere muniti di green pass, rispettare il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina.
Tipologia di evento
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Rappresentazione teatrale