MISTERI, MITI E LEGGENDE AL MUSEO

Il Museo racchiude i segreti e gli enigmi dell’antica Adria. Gli amanti del mistero saranno felici di sapere che, tante scoperte archeologiche avvenute diverso tempo fa, in realtà presentano ancora oggi tanti interrogativi. La “Tomba della biga”, la più famosa sepoltura di Adria, rinvenut il 25 maggio 1938 durante lo scavo di un canale a sud della città, custodisce ancora l’enigma del destinatario del sacrificio di tre cavalli (probabilmente di provenienza orientale): un guerriero celtico o monumento rituale deposto nel centro della necropoli a cavallo, simbolo della divinità solare?

Le due splendide tazze in vetro soffiato firmate dal vetraio siro-palestinese Ennione ritrovate nei primi anni del ‘900 in una sepoltura a nord della città (la terza è esposta al Corning Museum of Glass nello stato di New York) pongono l’interrogativo su questo famoso artigiano del I° secolo d.C. possa essere passato per Adria. Ma come fini la terza coppa negli Stati Uniti?

Un’altra curiosità arricchisce quello che è ormai il Mistero della Olla. Il reperto, infatti, sembra essere stato acquistato da Francesco Antonio Bocchi da alcuni contadini che l’avevano adibita ad un uso piuttosto singolare! Di seguito riportiamo ciò che si legge nel catalogo, compilato dall’illustre adriese, presente nel Museo: “Olla detta dell’anguria perché i contadini ve ne avevano fatta nascere una dentro che io levai fresca”. Non si capisce se il frutto stesse crescendo dentro il contenitore (come le nostre pere in bottiglia per intenderci) o se la piantina d’anguria fosse germogliata fra i resti ossei. Sta di fatto che questa olla sembra essere più particolare di quanto sembri…